Dopo mesi di udienze e rinvii, presto potrebbe esserci una svolta sul caso della salvaguardia sulle billette in Egitto. Secondo fonti locali la commissione consultiva ha presentato una valutazione tecnica sui dazi di salvaguardia sulle billette e sottoporrà le sue raccomandazioni al Ministero del commercio e dell’industria. La bozza suggerisce di mantenere i dazi per tre anni, ma con un tasso il primo anno al 7%, il secondo anno ridotto al 5% e poi l’anno successivo al 3%. Il tasso attuale del 15% è stato imposto per una durata di 180 giorni e scade il prossimo 15 ottobre.
Gli operatori del mercato valutano questi suggerimenti come più o meno positivi per l’industria locale, sia per i produttori integrati e semi-integrati sia per i rilaminatori, almeno per il primo anno. «Il dazio di salvaguardia verrà applicato sicuramente per tre anni e un tasso tra il 7% e il 9% rappresenta per me un punto di equilibrio» ha dichiarato una fonte locale a SteelOrbis. Un tasso decrescente protegge parzialmente i produttori siderurgici sotto il profilo dei costi e, allo stesso tempo, consente ai laminatoi di avere la possibilità di mantenere buoni margini con l’utilizzo di billette di importazione. Tuttavia i tassi proposti per il secondo e terzo anno (5 e 3%) favoriranno principalmente i rilaminatori, sostiene la stessa fonte.
Se approvata dalle autorità, questa regolamentazione potrebbe anche supportare il settore delle billette dell’intera regione, considerando che i fornitori dell’area CIS soffrono da tempo della scarsità di domanda nel Mediterraneo. Tuttavia, questo potrebbe richiedere del tempo in quanto l’Egitto possiede attualmente ingenti scorte di billette presso i porti (gli operatori di mercato stimano volumi pari ad almeno 350.000-400.000 tonnellate).
Allo stesso tempo, circolano indiscrezioni secondo cui i tassi in discussione sarebbero più alti: 15% per il primo anno, 12% per il secondo e 10% per il terzo. Tuttavia, nel caso di un dazio superiore al 10%, verrebbero avvantaggiati i produttori siderurgici integrati e semi-integrati.
La decisione finale della corte è attesa per il 5 ottobre.